Case popolari

1964-1965
Locarno, TI
con
arch. Luigi Snozzi

L’edificio, che negli anni è stato oggetto di una radicale trasformazione, si trova sul delta del fiume Maggia.
È stato concepito come elemento di un piano di quartiere che prevedeva l’urbanizzazione di tutta la zona con la realizzazione di edifici residenziali simili.
Gli appartamenti sono organizzati su sei piani e distribuiti su tre nuclei con scale e ascensori.
Gli alloggi sono di tre tipi e comprendono 30 appartamenti passanti di 4 locali, 8 appartamenti duplex di 3 locali e 6 appartamenti di testata di 5 locali.
Il piano terra accoglie centralmente l’atrio, le scale e gli ascensori. Attorno sono disposte le cantine, i rifugi e gli spazi di servizio che la prossimità della falda freatica non ha permesso di posizionare ad un livello sotterraneo.

L’impostazione originaria della facciata denunciava una forte derivazione dell’esperienza scandinava di Livio Vacchini, in particolare l’influenza di Jacobsen.
Le facciate erano costituite da una cortina di telai in legno tinteggiato di nero a tutt’altezza (60×270cm), dove si inserivano le finestre e i tamponamenti in eternit.
La forte razionalità costruttiva ha consentito un grande numero di attrezzature fisse normalmente non previste dallo standard dell’edilizia popolare.